Hard Court Bike Polo

domenica 6 giugno 2010

IHBPC 2010



Io ho sempre detto, sempre, che LI CARBONARI son la squadra più squadra che c’è in Italia.
Non sono 3, sono 1.
Son amici, son affiatati, prima di giocare a polo, giocano per la “maglia”.
Ingranaggio perfetto, oliato, attaccano in 3, difendono in 3. Si muovono sul campo all’unisono.
Tiro, gioco, passaggio, difesa, pressing, allenamento, intesa, cuore.
Molte volte li ho visti essere in svantaggio e sempre rimontare.
I MALAFORCA in finale perdono all’inizio la testa.
permettono a Quang di arrivare dritto verso la porta e tirar al bersaglio, tiri forti, mezz’aria, imparabili. Il 4 a 1 vuol dire assedio. In finale quel risultato brucia capisci che è ingiusto, ma che è ingiusto per colpa tua, non hai dato il massimo, hai perso la testa, non hai la stoffa. Io e Sapo perdiam la testa. E’ sconfitta, pensieri subdoli, da perdente, ti fanno pensare: beh, dai, secondo posto, comunque mondiali. Ma se c’è una persona che non ci sta quello è Jack, e ci ha dato l’esempio non solo questa volta, per ogni volta. S’imbestialisce, s’incazza, ci insulta, ma prima di tutto sputa il sangue, lotta, segna, rimonta. Da l’esempio. E quando tu vedi far questo dal “capitano”, tu rinsavisci, ti svegli, vuoi essere al suo fianco. E’ rimonta. I Malaforca allora ci credono Li Carbonari forse, vedendo che la palla non entra più si bloccano. Non so cosa ho provato, avevo perso ogni sensazione, ho dovuto vedere i filmati per capire. I volti senza espressione, i movimenti meccanici. Ma il gioco è diventato lucido, uno sul portatore di palla, l’altro pronto a controllare il contropiede avversario, chiusure, difesa a zona ben messa, spinti in avanti ma non sbilanciati, movimenti semplici ed efficaci. Quell’ultima palla l’abbiamo giocata bene. Naturalmente i 6 in campo erano strafatti di adrenalina. Dopo la rimonta Jack ha dato tutto, vuol andare in porta, si sta letteralmente vomitando in bocca, la faccia stravolta, mi fa: "QUESTO LO DEVI FARE TU, io son cotto". I Malaforca son una squadra strana, alti e bassi, facili all’errore ma con guizzi pericolosi. Beh, io in finale ho giocato non al 100%. Ma se ho passato l’inverno, da solo, a tirar sulla sponda, quel sacrificio è servito. Sapo è bloccato, combattimento fra mazze che non sai come va a finire. Aspetto. Son pronto a tornare per evitare il contropiede. Sapo invece riesce a darmi la palla giusta. Scatto. Vedo grigio. L’audio sparisce. La porta è vuota. NON POSSO SBAGLIARE. Se la sbaglio perdiamo, penso. Se sbaglio non me lo perdonerò mai. tiro forte o piano? Quang sta arrivando, la paura di farmi deviare ancora una volta il tiro. Queste son l’1% delle cose che ho pensato in mezzo secondo. forte o piano? Fortissimo. Io auguro a tutti quella sensazione, a tutti. A tutti voi che prima di essere avversari siete i miei amici. Questo è lo sport ragazzi, quella cosa che quando sbagli muori, perchè hai portato alla sconfitta anche i tuoi amici. Ma quando fai bene…. e vedi gli occhi dei tuoi compagni…

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